Oggi voglio condividere una riflessione nata durante un incontro con una ragazza poco più che ventenne. Mi ha raccontato di sentire spesso un peso costante nella parte del cuore, uno stato di ansia che a volte arriva a esplodere in forti mal di testa.
La sua difficoltà più grande non è soltanto quella di trovare il lavoro che desidera, ma il timore profondo di deludere le persone che le vogliono bene. Si accorge di vivere come se portasse addosso non solo le proprie aspettative, ma anche quelle che immagina appartengano agli altri. E quando non riesce a soddisfarle, quel peso nel petto diventa più forte, quasi come se fosse colpa sua non essere “abbastanza”.
Le ho proposto allora una riflessione diversa:
E se la vera sfida fosse proprio l’assunzione di responsabilità della nostra sofferenza? Quella che nasce quando la vita non va come vorremmo, quando i nostri progetti sembrano non funzionare, quando ci sentiamo disallineati rispetto a un ideale.

Forse è proprio in quel momento, in quella tensione tra desiderio e realtà, che siamo spinti a tirar fuori la forza più autentica: la forza di realizzare chi siamo davvero e ciò che vogliamo, senza più cercare di compiacere aspettative che, alla fine, non ci sono mai state davvero.
In quell’istante di consapevolezza, lei ha fatto un passo importante: ha capito che non è necessario aderire in modo forzato a un’immagine ideale di sé costruita sugli sguardi altrui. Quel peso nel cuore ha iniziato a trasformarsi in un respiro più libero.
Le delusioni non sono nemici da cui fuggire, ma occasioni per imparare a prenderci cura di noi stessi, con la responsabilità e la libertà di scegliere la nostra strada.
Se leggendo queste parole ti sei riconosciuta e senti che è arrivato il momento di alleggerire il tuo cuore, puoi scrivermi: sarò felice di ascoltarti.
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